FAVOLA
Ed. Centro Studi Spazio Vita
FAVOLA è il titolo che Vera Ambra dà a
questo suo canto in versi: trentadue strofe di varia lunghezza, il cui capoverso, spesso
una parola sola, talvolta una frase di due o tre parole, funziona come chiave che di volta
in volta apre a sorpresa, anticipando i contenuti di quei piccoli scrigni. Favola nel
senso di narrazione fantastica, di invenzione letteraria, fantasia che si contrappone alla
realtà storica? Narrazione, certo: racconto di qualcosa che non è presente e
neanche futuro. Quella magia che la stessa autrice chiama poesia ,
quellaprire gli occhi per guardarsi dentro. Tanti modi - e nessuno, in vero - per
definire la poesia: e, in fondo la stessa autrice non la definisce, quando di essa dice
che è favola , una favola nuova come un giorno che sorge senza
progetti. Una poesia che sfugge, quindi, ad ogni possibile definizione, che si
definisce soltanto nel farsi, nel momento magico - quellattimo
divino - nel quale essa appare.
In questo mondo misterioso, universo di misteri è
già lo stesso animo delluomo. Poesia, se non altro, è occhio: occhio
per leggersi dentro, per indagare nellintricato groviglio dei propri sentimenti,
delle emozioni, tensioni, per rovistare nello scrigno degli incantesimi riposto al fondo
del proprio io.
Questo mi sembra faccia Vera Ambra attraverso la sua
poesia che diventa, così, il tramite privilegiato tra la ragione e il mondo dei
misteriosi messaggi che è al fondo del suo animo.
Finestra sullignoto dice in un
verso, che precede, poi, quasi a definire quello ignoto, un crepitio di immagini che
sembra non debba aver fine (filo di ragno
vento.., abbraccio di mare
natura
gelo
vento africano... sabbia
morso di pesca...).
Metafore e trasposizioni simboliche di immagini
accostate luna allaltra, concatenate tra loro nel fluire del verso ritmato che
disegna e scandaglia la propria condizione sentimentale.
Poesia quindi come tramite, oltre i limiti della
ragione e del linguaggio umano: poesia che si fà parola dei misteriosi
messaggi che provengono da un mondo che è dentro il poeta, e che pure è lontano, lontano
da noi, al poeta stesso: un mondo che altrimenti, senza il tramite della poesia,
giacerebbe nel buio irreparabile.
Ridammi quel gioco di sogno che sogna.
Una poesia che medita se stessa, con se stessa dialoga, ad essa si confida, sul filo di un
sentimento incontaminato, innocente anche quando finalmente il sogno s avvera, la
favola nasce e il fuoco saccende
Ecco, è linnocenza che mi pare spiri
come un vento lieve tra questi versi, anche quando si fingono di colori carnali e i suoni
sono echi delicati di baci: ...è profumo di voce, un bacio lanciato...
Forse il segreto è nella trasposizione in favola di
una vicenda greve, terrena, antica quanto il mondo, di un incontro di sguardi, un amore,
le sue delizie e le sue pene, lantica commedia fatta di gioie e di dolori: è
fiaba antica, traforata di stelle, la storia del cuore, pioggia, fuoco, magia,
tribale
Il segreto è in questo linguaggio magico che
trasforma in fiaba la vicenda damore, e con essa il mondo e la natura che partecipa
alla storia delluomo, ai segreti della sua piccola storia, ai suoi spazi ed ai suoi
tempi che si confondono, così, con gli spazi e i tempi infiniti.
Innocenza e stupore: stupore di chi sà (o scopre)
che il mondo, e non soltanto quello fatto di stelle ma quellaltro, che è poi lo
stesso, fatto damore, è infinitamente grande, come grande appare agli occhi del
bimbo cui la favola viene di solito narrata.
Ma le fiabe non sono soltanto per i bambini: sono
anche per gli adulti, quando ancora non hanno voglia di sognare, di sperare, di credere
nelle manifestazione del meraviglioso.
In tal senso questa favola di Vera Ambra, la sua
poesia che trasuda innocenza e stupore, è, anche, un canto limpido che sorge dal tempo,
da questo tempo in cui lei e noi stiamo vivendo la vicenda della vita.
Dino Ales
Palermo, 26 Luglio 95
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presentazione di Vera Ambra
Favola non è presente e neanche futuro è solo poesia, ovvero un pensiero
intrigante che traccia un percorso nello spazio del cuore. Uno spazio che permette, se
chiudo gli occhi, di seguire un itinerario che scorre sulla sola magia che sa aprire gli
occhi per guardare dentro di me. È un viaggio in cui illusione e realtà si appartengono
con sensazioni fatte di mille sfumature e che, attingendo alla grande fucina del pensiero,
si bagnano sotto un temporale che ravviva la terra avida... e chi più della
poesia può testimoniare la bellezza insita nel momento che più tocca il cuore?
È stato "uno sguardo" a coinvolgermi in un momento in cui,
dentro me, non cera nessuna voglia di investire entusiasmo. È stata una
presenza amica a darmi quellondata di energia che, sollevandomi, mi ha
fatto riscopre tutte le emozioni che, purtroppo, la "cattiveria umana" mi aveva
tolto.
Un grazie sincero a colui che ha saputo fecondare la
mia vita che da allora prosegue su una strada che via via è diventa sempre più luminosa.
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