LA LUNA SOTTO I PIEDI
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Posso combattere la forza
degli uomini non le tue lacrime
M'annullano e m'imprigionano
in una vertigine
senza fine...
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Dove l'eco
realizza
la coperta della voce
il buio oltre la luce
è grano fiorito
ed è con la posta del cuore
che si legge il giornale
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Taci
cadente colosso
macchiato di porpora
opulenza fastosa
la castagna
corrosa
apre la sazia bocca
solo per stuzzicare
cuò che resta tra i denti
e tu taci in silenzio
taci il grido ribelle
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Sboccia
gennaio
nel guardare il bene
e la margherita
all'ombra della sera
dona al mandorlo
il suo colore
tra poco a novembre
le rose di maggio
e quando verrà
l'estate
al crepuscolo
del pergolato
ci saranno
stelle nel prato
calde come spighe
e mattini d'autunno
nelle notti d'agosto
e l'alba della sera
ad ogni giorno
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Rudere affossato
acefalo fanciullo
d'armonia perduta
pudore e sofferenza
è lo squallore disadorno
custode dei tuoi silenzi
scordati nella polvere
svuotati
a goccia
a goccia
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Sognando margherite
Valzer e piagnistei
il treno
se ne è andato
Calice di rugiada
nella fresca sera
tra poco s'affaccerà
la luna sotto i piedi
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Una ragione
spoglia l'innocenza
una stella
è nera senza luce
"Lascia che accada"
nello zoo di cristallo
la mano vuota chiede
d'essere riempita
d'ogni dono
"lascia che cada"
la tua porta chiusa
La rinascita
è essenziale
se ti mostri
nudo davanti al cielo
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Quel bastone di legno
sognava cavallucci
fate e mostri
al gioco di fantasia
Allora non c'era
lo sporco sul tuo viso
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Risucchia
l'acqua
la conchiglia
Tutto ci che tocca
è sale dentro il mare
E labbra
color lampone
sanno di vino
e acetosella
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Ansima la candela
che comincia
a bruciare
Luccicagnola
nella fredda sera
la fiamma gialla
della piccola
bandiera
Si strofina
la bianca mano
sulla barbetta
aspra mentre
giallo e tondo
come zucca
il sole è sorto
alle tue spalle
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China
la testa
di primavera
la terra
è mammella
piena di latte
A differenza di chi
il letto ha per amico
il dio di credenza
antica va chiamando
l'uomo
per portarlo al dito
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Il Cristo è
tra pastori
tocca a te
trovare
il gregge
non basta
fare il segno
della croce
- Tutto è mortale -
l'eterno
non ha sorte
solo il saggio
lacera la vitan l'esistenza
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Lascia che batti
il palmo
sulla spalla
bevi vino
se vino trovi
la iena si lamenta
solo quando
ha fame
Esiste il vuoto
imbavagliato di bugie
e tu scrolli le spalle
all'infuori della tua vita
come se la forza fosse fuoco
E l'insieme di vuoto
dissolto
nel silenzio occupato
dallo strato di polvere
disperso
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Lupo
di bosco
cerchi primavera
nel piccolo cuore
capovolta
punta limpida
una stella
Coscienza di sciacallo
spara alla cagna cieca
e tu già ucciso dalla vita
perdona il suo peccato
Quando il giorno finirà busserò alla tua porta
a cantare il silenzio
della notte
e ti terrò stretto
al mio petto
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La tua perla
sul velluto nero
resiste alle chimere
Perdona
chi non t'ha voluto
ha già la sua
sventura
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Le parole
dei tuoi libri
l'ho già letti
sulla strada
Papaveri rossi
e grano saraceno
latte zampillante
di mammella
rosa ovatta
Follia:
sono stata "Re"
della matassa
Attratta dalla
venerazione
ho accarezzato
cenere
sotto il capo
"Vittoria"
come mio nome
di donna
che accese
la candela
che non si voleva
consumare
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